Decreto Balduzzi e DDL sullo Sport Temi Caldi

Molto
partecipata la riunione zonale di Trento (oltre un centinaio di dirigenti
presenti), organizzata in contemporanea con la seduta della Consulta. La serata
si apre con un appello rivolto da una cooperativa sociale che lavora con i
rifugiati: l’idea è quella di offrire a queste persone la possibilità di
praticare qualche allenamento.

Apre
l’intervento il presidente Ettore Pellizzari, che ricorda il percorso fatto
nelle varie vallate della nostra provincia in queste ultime settimane. “Sarebbe
semplice e molto più gratificante parlare del gioco del calcio, invece sempre
più frequente vi ricordiamo scadenze e spieghiamo quali carte bisogna
compilare. Ci troviamo quotidianamente ad affrontare problemi di politica
sportiva.” Il presidente ha poi ricordato il problema delle squalifiche
comminate per le partecipazioni ai tornei non riconosciuti e che nei mesi
scorsi hanno riguardato diversi giocatori trentini. E’ stato poi affrontato il
problema del vincolo sportivo, che nelle alte sfere è tema di molte discussioni
e che vorrebbe essere eliminato dall’Associazione Italiana Calciatori. Altro
argomento molto sentito è quello del defibrillatore, reso obbligatorio dal
decreto “Balduzzi”: la posizione del Comitato Provinciale Autonomo di Trento
rimane la stessa da sempre, ovvero favorevoli all’installazione dal
macchinario, ma occorre eliminare l’obbligo della presenza costante del tecnico
abilitato. Ultimo punto all’ordine del giorno è il nuovo Ddl in materia di
sport che dovrebbe sostituire la Legge 21/90: su questo tema la Figc trentina è
molto impegnata per ottenere che l’eventuale nuova legge sia imperniata attorno
all’associazionismo sportivo, vero fulcro dell’attività.

E’
seguito l’intervento del Coordinatore del Settore Giovanile e Scolastico,
dottor Giorgio Barbacovi, che ha ricordato le composizioni dei gironi dei
campionati delle categorie Pulcini ed Esordienti.

Poi
via alle domande del folto pubblico: il dibattito ha evidenziato la posizione
unanime delle società di critica e protesta sia al decreto Balduzzi (defibrillatori),
sia all’attuale testo del Ddl in materia di sport. Le società, addirittura,
hanno espresso (a Trento, ma anche nelle altre sedi) la loro intenzione di
ritardare per protesta l’inizio delle partite, se non di fermarsi per una o più
giornate. La parola passa ora al Consiglio Direttivo.